CRESO BACHEROTTI
In oltre 50 anni passati sulle piste di hockey, Creso Bacherotti ha lasciato una testimonianza indelebile sia dal punto di vista tecnico che da quello umano.
Dopo aver iniziato a giocare nella gloriosa Spv alla fine degli anni '40, circa 20 anni dopo prese il via la sua attività di allenatore del settore giovanile del Cgc, società che non ha mai abbandonato nonostante avesse ricevuto richieste da tutta Italia. Se il
sodalizio bianconero può vantare oltre dieci scudetti giovanili e tantissimi altri trofei i
meriti del 'Signor Creso' (come lo chiamavano i suoi ragazzi) sono enormi.
Grazie ai suoi insegnamenti il Cgc ha sfornato, generazione dopo generazione, decine di atleti di livello assoluto. Qualche nome, solo per dare una minima idea dello straordinario
lavoro svolto con umiltà in tanti anni. Dalla formazione Palagi, Della Latta, Bandieri, Pardini (Riccardo), Valenti, Musetti, ormai entrata nella leggenda, a quella di Pradini (Alessandro e Marco), Cupisti, Marabotti, Cinquini, Maggi, Paoli (Albert), Pagni, capace di vincere negli anni '70 tutti i titoli giovanili. Da quella di Coppola, Paoli (Silvano), Bertuccelli e quella di Alessandro Bertolucci e, subito dopo, di Mirko Bertolucci, Orlandi e Dolce. Fino al gruppo che vinse nel 2003
Coppa Italia Juniores e Campionato Primavera (Barozzi, Deinite e Lenci, per citare quelli che sono oggi nella prima squadra del Cgc Viareggio).
Più dei titoli e dei riconoscimenti ricevuti (per tutti il Seminatore d'Oro ed il Premio Sport Città di Viareggio) credo però che il premio più bello per tanti anni di lavoro sia proprio nel modo in cui viene ricordato dai suoi ex atleti anche dopo tanto tempo.
Non è quindi un caso se proprio due dei suoi allievi, diventati straordinari interpreti di questo bellissimo sport, hanno voluto ricordarlo organizzando un torneo stellare giocato, come l'hockey di una volta, sotto le stelle in estate.
I fratelli Alessandro e Mirko Bertolucci del resto non mancano mai di ricordare quanto merito abbia avuto Creso Bacherotti nel formarli come uomini ed atleti e questo torneo, da loro fortemente voluto, vuole essere un tributo ad un uomo a cui tutta la Viareggio hockeystica non può che essere grata.
Mi piace pensare che, nelle serate di questa bella manifestazione da lassù Creso dia un'occhiata ai ragazzi in pista, un po' come faceva quando veniva al palasport a vedere, dalla sommità della tribuna, le partite della prima squadra.
Giulio Arnolieri

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